Questo è un DIARIO DIGITALE. Le pagine che sto scrivendo si propongono di raccogliere in maniera sistematizzata il materiale documentale (ed emozionale!) che segna la mia meravigliosa esperienza di ricerca congiunta con l'U.C. Berkeley - Center for New Media "Una giocosa avventura che costituisce l'occasione per un vero salto di qualità nella mia formazione" Sarà capace di farcela il giovane ciociaro volante? Giammai, senza di voi!

martedì, gennaio 30, 2007

01. video-diario

Where?- dove?

C'era una volta la Bay Area,
la zona della Baia di San Francisco...
al di qua del ponte, tra il mare e le verdi colline,
spicca Berkeley, (guardate che sito il comune, un modello di partecipazione!)
un paesone con più di 100mila abitanti (ma dove sono?)
un' isola felice, una città di freackettoni intellettuali e sorridenti,
dove regna il pensiero critico, la tolleranza e la libertà (?!)

Sì, è negli United States of America.

Dalla pagina del comune di Berkeley:
"Incorporated in 1878, Berkeley continues to welcome newcomers from all backgrounds, foster close community ties, and live up to its reputation as an innovative, exciting, and fun place to live. Over 83% of its residents rate Berkeley an "excellent" or "good" place to live. When asked what they like most about living in Berkeley, residents repeatedly cite cultural diversity, art, beautiful parks, innovative businesses, and friendliness amongst neighbors. "

Dai vieni a farmi una visita virtuale con google-map, clicca qui:

CARO PROFESSOR CECERE



Karo KardioProf,

mi mancano da morire le nostre effusioni dolci e perverse!
Mi viene il magone, mentre pedalo
-con le sinapsi cerebrali e gli italici quadricipiti
ancora rigogliosamente guizzanti-
se penso a quella festa di addio!!!
"Vai, Armà" recitava il goloso ricamo pasticcero.
Sarà stato lo spumante friccicoso, quella torta cioccolosa,
la bandiera koreana che svettava sibillina,
la SINCERA (yes) partecipazione degli studenti
(ehm, meglio ancora, delle tostissime studentesse!)
-che regala, definitiva, un senso all'Accademia-
saranno tutti 'sti volti sorridenti che mi danno forza e coraggio...
così capita che a GMT -9 io non mi senta mai solo. Anzi.
Uno spocchioso ambasciatore funky,
ecco cosa sono,
di cotanta energia positiva,
e di una Scuola,
che da quaggiù riesco a distinguere
e ad apprezzare con sorprendente lucidità.
Io sono voi, che vi credete?
Sono la vostra giovinezza al passo con i tempi.
Sono l'inatteso senso che può assumere il Vostro testo destrutturato:
la matita e il Metodo delle meravigliose revisioni di Cavallari,
i luoghi della Coscienza e la forza del Sogno
che solo Lei sa evocare ed insegnare così bene,
sono la forza della Ragione ed il lucido senso del progetto-prodotto-costruzione di Carrara,
sono il frutto succoso del fecondo Pessimismo del Maestro Mezzadri,
la geniale post-ideologia vogliosa di smentite di Antonio Fioravanti.
Anche Mandolesi, quaggiù con me: forte e chiaro, come a Praga per l'Erasmus.
Sono il mio tentativo di essere tutto questo.

Sono addolorato per la tristezza in cui versa il nostro dottorato:
mi resta difficile spiegare ai miei colleghi quaggiù
che noi non abbiamo classi interdisciplinari per corsi di dottorato.
E questo non significa che i miei colleghi quaggiù siano meglio di noi.
Ma con buona probabilità lo diventeranno. Sigh!
Come cambiare le cose?
Non credo che bastino i singoli nè per la ricerca nè per la didattica
(a che servono gli "individui Ordinari", o peggio i "Collegi scollegati"... )
minimo andrebbero strutturati dei corsi
inclusi in una rete di Facoltà, o meglio di Ateneo o meglio interAteneo :
aperti ai finanziamenti esterni per riattivare la ricerca e foraggiare la didattica.
Ma non genuflessi al Padrone Denaro,
bensì attenti a rilanciarsi nella Società come Motore della Cultura,
a costituirsi come pensiero critico attendibile e qualificato,
che nel Mercato possa assumere il valore di un Marchio di Qualità.
Berkeley sembra un grosso centro sociale urbano,
senza quelle zecche sclerotizzate che incontri a Forte Preneste però,
dove tutto funge, ma non come la Svizzera però,
dove la gente sorride bendisposta, ma non come a messa a Natale,
nell'Università (pubblica), insomma, non c'è aria di sottomissione:
nè Intel, nè Second Life, nè Permasteelisa:
pigliano i soldi e li criticano pure "tranquillamente" in faccia! ).
Tornando al nostro Dottorato...
NO FUTURE! così c'era scritto sulla maglietta di Sid Vicious.
Ed i Sex Pistols con the Great Rock'n'Roll Swindle
sono la più famosa punk-band della storia.
Qui il prof alla riunione settimanale chiede:
chi vuole essere pagato per partecipare ad uno di questi progetti di ricerca?
Un ciociaro trentaquattrenne si impressiona, è chiaro.
Gira delle email dove si richiedono partecipazioni
a progetti allettanti di altre Università del Mondo.
Stimoli continui alle pubblicazioni per i vari convegni.
Mailing list con inviti a cene alla Nasa per politiche di sostenibilità energetica.
Microsoft che chiede idee per investire in ricerca avanzata.
E quando si parla di progetti di ricerca, non si tratta di onanismo monodisciplinare,
magari protetto da qualche ICAR; qua si tratta di una giostra di intellettuali,
musica, scienze sociali e politiche, teatro, giornalismo, fisica applicata.
Tutti intorno a un tavolo ad ascoltarsi ed interrogarsi... contenti.
Qui, alla University of California at Berkeley si vive veramente il sogno.

Mondo vs Roma?
No, per carità.

Per dirla tutta, di mondo ne ho visto un bel pezzo,
ed io, per il momento, continuo a sognare il mio posto lì,
al fottutissimo D.A.U. per l'Ingegneria (che cavolo di nome!)
a combattere per la ricostruzione.

Armando

venerdì, gennaio 19, 2007

U.C. BERKELEY: PRIMA SESSIONE INFORMATIVA del 19-01-2007

MISSIONE PRESSO LA U.C. BERKELEY - CENTER FOR NEW MEDIA, Spring Semester '07 PRIMA SESSIONE INFORMATIVA : 19-01-2007

Caro Prof, caro Antonio, illuminati miei sponsor, spero che tra le righe di questa mail si riesca a percepire l'emozione giuliva che accompagna le mie giornate americane! Vi informo che ho incontrato proprio ieri pomeriggio il Prof. Kalay, ancora stonato dal jet leg poichè appena rientrato da Singapore, mi ha dato ufficialmente il benevenuto a Berkeley, mi ha suggerito di risolvere quella che in termini di strategia militare si chiamerebbe my "home-base", mi ha promesso che leggerà le "Notes on Collaboration" più approfonditamente per poterne discutere insieme, anche in vista di una serie di riunioni con Yongwook ed un Professore koreano che verrà in visita. A proposito di Yong, l'ho incontrato di fretta pochi giorni fa nella stanza "del dottorato" che condividiamo con altri ca. 10 colleghi, (ha 35 anni è simpatico! e tiene famiglia) si è rivelato molto felice di poter lavorare insieme, di aver ascoltato da me alcune parole chiave che riguardano la nostra ricerca comune, dice che qui non riesce a parlarne con nessun altro collega, mi ha fatto vedere il sito che ha trovato da poco ma che esiste da tanto su un game collaborativo sviluppato in un corso del MIT: http://ocw.mit.edu/OcwWeb/Civil-and-Environmental-Engineering/1-012Spring2002/Projects/detail/delta_design_task.htm niente male, da approfondire! Tra gli altri colleghi (mediamente con una preparazione molto specialistica - sorattutto i koreani- e scarse basi culturali nel senso più ampio) spiccano: una koreana battezzata cristiana con il nome di Cecilia, (una macchina-automatica-no-anima) al terzo anno di phd che ha il piglio della colonnella, parla un inglese incomprensibile, ma sembra molto produttiva e determinata nella sua specializzazione, su ambienti virtuali multiutente per l'enviromental design; ed un altro tipo interessante, che parla anche un pò di italiano, ha cominciato da poco il phd e sembra orientato alla progettazione collaborativa con gli ICT, alla luce di una esperienza lavorativa appena conclusa nello studio di Gehry... Venendo alla didattica, l'offerta dei corsi è succulenta, decisamente ampia e seducente, per il momento ho seguito la prima lezione dei due corsi di Kalay: una tenuta da lui ieri pomeriggio (ho capito quasi tutto, lui parla un ottimo inglese, of course! -ed ho fatto anche i miei interventuci non banali - yes! ) Molto interessante, di coinvolgente attualità, che ricalca, sistematizzandoli, parecchi contenuti delle nostre riunioni romane, offrendo spunti per riflessioni ed approfondimenti in un contesto ultra contemporaneo. Il metodo didattico è decisamente easy going, tavolone quadrato intorno al quale siedono max 12 studenti provenienti dalle facoltà più disparate (musica, studi africani, scienze politiche, arch, ing, computer science, arte), il docente docet con power-point di supporto, invitando e stimolando spesso il confronto ed il dibattito con noi, cercando di insegnare - almeno per questo corso - come dice Kalay "not a tool-kit, but a way to ask questions". Va da sè che ogni lezione gode del supporto di alcune note che vengono distribuite in formato cartaceo, e di un sito web del corso on line che è continuamente aggiornato, da cui si può scaricare materiale fino alla settimana successiva, si trovano tutte le info necessarie per seguire, partecipare ed approfondire. Uno, RESEARCH METHODS IN NEW MEDIA, è questo: http://dream.sims.berkeley.edu/~morganya/cnm200/index.php L'altro, BUILDING VIRTUAL WORLDS: http://www.ocf.berkeley.edu/~ceciliak/muve/ Mi tocca sgobbare, insomma! Ma è un vero piacere in questo "incubatore" fertile e stimolante. Nel frattempo ho trovato casa dopo aver visitato innumerevoli interni Berkeleyesi, praticamente un simpatico gioco per conoscere meglio questo contesto che sa di miracolo se paragonato ad altre città ammericane! Un mucchio di personaggi alternativi, che si relazionano con sorriso e totale tolleranza verso il prossimo. Pure troppa.
Un saluto affettuoso,
Armando